IL PROGETTO
I borghi dell'entroterra ligure di Ponente sono luoghi dalla qualità del vivere e dell’abitare unica.
Affascinati da una tale bellezza, nel corso del '900, decine di artisti e intellettuali hanno trovato, in questi luoghi lo spazio per dedicarsi alla loro creatività.
L'unicità che caratterizza borghi come Calice Ligure, Boissano, Terzorio o Cosio d'Arroscia, si è ora forse persa sotto il velo del tempo, ma non è mai scomparsa.
Da questa ricerca parte il nostro progetto: lavoriamo insieme per riscoprirla, condividerla, valorizzarla e renderla motore di sviluppo dei nostri territori.
BOISSANO
Un pugno di borgate, olivi e colline: questa era Boissano nel anni 60', quando Marie Louise Jeanneret decise di costituire in quel luogo il suo Centro Sperimentale d'Arte.
Ora, la prestigiosa storia di mostre e residenze artistiche organizzate dalla gallerista svizzera non è che un ricordo tra quanti, negli anni ‘60, ‘70 e ‘80, vedevano passare per il piccolo paese personaggi del calibro di Andy Warhol, Rothko, Pomodoro e Alberto Giacometti.
CALICE LIGURE
Era circa il 1960 quando Emilio Scanavino decise di tornare nel paese natale per dedicarsi alla sua carriera artistica, portando insieme a lui a Calice una vera e propria colonia di artisti, galleristi, critici d’arte e intellettuali.
Da allora, il ricordo di quel periodo resta ancora divisivo per la cittadinanza, separata tra chi aveva accolto con piacere e curiosità i nuovi arrivati e chi invece ne era rimasto anche un po' intimorito.
COSIO D'ARROSCIA
Una vera e propria vertigine colpì Cosio nel luglio del 1957. Piero Simondo, Asger Jorn, Guy Debord e la loro compagnia travolsero il paesino con la creazione dell'Internazionale Situazionista, l'ultima grande avanguardia del XX secolo.
Eppure, dopo quell'estate, sembra che il paese sia tornato a distendersi sui suoi ritmi normali, scanditi dalle attività stagionali e dai momenti di comunità, se non fosse per qualche sporadico ricordo di quella rumorosa compagnia da bar.
TERZORIO
Quando Tomas Friedmann arrivò a Terzorio sembrava che le due storie fossero destinate a correre parallelamente, senza mai incontrarsi. Da un lato il borgo, nel suo pigro e sobrio decoro, le sue cave di terre bianche e fornaci da mattoni; dall'altro il fotografo newyorkese, con la sua vita fatta di viaggi, scambi, persone che andavano e venivano ad ogni ora.
E invece poi queste strade non solo si incontrano, ma si unirono in un unica traiettoria, che portò fino alla fondazione della “Casa Museo” di Tomas, un patrimonio impiantato a Terzorio, una eccellenza ed eccentricità locale.
COME PARTECIPARE
Cittadini
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Operatori
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Comuni e istituzioni
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