Guy Debord nasce a Parigi nel 1931 e a soli cinque anni rimane orfano di padre.
Ha un’adolescenza tormentata durante la quale si trova a studiare a Cannes dove scopre il surrealismo e le avanguardie artistiche e letterarie e decide di unirsi ai lettristi, appartenenti al gruppo fondato da Isidore Isou.
Dopo la parentesi in Costa Azzurra Guy torna a Parigi dove incontra Michèle Bernstein, all’epoca redattrice di articoli in una piccola casa editrice. Michèle diventa la compagna di Guy e scrive articoli anche per “Potlach” la rivista dell’Internazionale Lettrista, il movimento fondato da Debord nel 1952.
Nel frattempo Debord si dedica al cinema e nel 1952 dirige un film.
Debord viene poi invitato al Congresso degli artisti liberi ma non partecipa in quanto impegnato nel servizio militare e non riesce neppure a prendere parte alla mostra del Movimento per un Bauhaus Immaginista nel dicembre 1956 a Torino a causa della sua situazione economica precaria.
Nel 1957 Debord partecipa al matrimonio di Elena Verrone e Piero Simondo e, nell’estate dello stesso anno a Cosio di Arroscia, partecipa alla fondazione dell’Internazionale Situazionista (IS).
É Debord che, a causa di forti contrasti, nel 1958 fa espellere dall’IS Piero Simondo, Elena Verrone e Walter Olmo e qualche anno dopo Ralph Rumney e Asger Jorn.
Nel 1965 Michèle Bernstein lascia prima il compagno Guy e poi l’Internazionale Situazionista (unica protagonista ad essersene andata di sua volontà).
Nel 1972 è Debord stesso a chiudere l’esperienza dell’Internazionale Situazionista dopo numerose scissioni ed espulsioni che avevano ridotto i partecipanti al movimento a pochissimi nomi gravitanti intorno alla forte personalità di Debord.
Ralph Rumney nasce a Newcastle nel 1934.
Negli anni ’50 frequenta il noto Bar Jamaica a Milano dove entra in contatto con artisti come Enrico Baj, Lucio Fontana e Piero Manzoni.
Nel 1957 in occasione di una mostra di Francis Bacon all’Hannover Gallery di Londra conosce e si innamora immediatamente di Pegeen Guggenheim, pittrice e figlia della famosa gallerista Peggy Guggenheim, che diventerà sua moglie l’anno successivo, nel 1958. Pegeen in quel periodo vive a Venezia e ha appena divorziato (1956) dal pittore Jean Hélion dal quale ha avuto tre figli.
A Parigi incontra Guy Debord ed entra nel gruppo dell’Internazionale Lettrista da lui fondato. Rumney si appassiona alla psicogeografia proprio grazie a Debord, Michèle Bernstein e Gil J. Wolman, membri dell’Internazionale Lettrista.
É l’artista Enrico Baj che, a Milano, gli presenta l’artista danese Asger Jorn che in quel momento vive ad Albisola dove fa ceramica.
Così Ralph, come rappresentante del London Psychogeographical Committee viene invitato da Debord a Cosio insieme alla compagna Pegeen. A Cosio Ralph prende parte alla fondazione dell’Internazionale Situazionista (IS) nell’estate del 1957.
Ralph verrà espulso dal movimento all’inizio del 1958 da Guy Debord che si era lamentato del ritardo di Rumney nel consegnare il progetto di un’esplorazione psicogeografica di Venezia.
Nel 1967 Pegeen Guggenheim decide di porre fine alla sua esistenza e all’inizio degli anni Settanta Rumney sposa la ex moglie di Guy Debord, Michèle Bernstein. I due si separano presto ma rimangono legati da una forte amicizia nel ricordo della comune esperienza nell’IS.
Nasce nel 1914 in Danimarca da due genitori insegnanti, tanto che anche Asger pensa di seguire professionalmente le loro orme.
A ventidue anni corona il suo sogno e giunge a Parigi dove entra in contatto con il suo mito Le Corbusier per cui realizza due grandi pannelli da inserire nel Pavillon des Temps Nouveaux all’Esposizione Universale del 1937. Dopo la sua prima personale a Parigi decide di viaggiare nel Nord dell’Europa e in Tunisia ma, a causa della guerra, torna in Danimarca.
Successivamente fa ritorno a Parigi; è tra i fondatori del gruppo CoBrA con Appel, Constant, Corneille, Dotremont e altri con cui si fa promotore si un’arte antirazionalista, spontanea, collettiva.
Ma Jorn soffre di tubercolosi e i viaggi per l’Europa peggiorano la sua situazione clinica e lo costringono a un ricovero lungo diciotto mesi a Silkeborg (Danimarca). E’ ricoverato insieme a lui l’amico Christian Dotremont con cui condivide discussioni sull’arte così vivaci che Dotremont fugge e si fa ricoverare in Belgio. Jorn, invece, vende qualche quadro da lui dipinto e con i ricavi riesce a pagarsi la convalescenza in Svizzera nella casa “Il Bucaneve” di Villars Chesnères. In questi mesi di riposo forzato continua a scrivere, studiare e scambiare lettere con gli amici tra cui Enrico Baj che lo convince a venire in Italia, prima a Milano e poi ad Albisola dove giunge nel 1954 e, inizialmente, vive in una tenda con la famiglia.
Nella cittadina ligure tutti si adoperano per aiutarlo: Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Tullio Mazzotti. Quest’ultimo lo invita a fare ceramica nella sua fabbrica di famiglia. Asger decide poi di comprare una casa ridotta a rudere sulle prime colline di Albisola e, insieme all’amico Berto (Umberto Gambetta) e alla moglie Teresa, trasforma la sua casa secondo lo spirito Situazionista del détournement creando una vera e propria opera d’arte anche in spazi come il bagno e la cucina.
Ad Albisola nel 1954 Jorn organizza gli Incontri internazionali della ceramica a cui partecipano anche Appel, Corneille, Matta, Dangelo, Fontana e Scanavino.
Nell’agosto del 1955 conosce Piero Simondo ad Albissola in una sala del Bar Testa, allora punto di ritrovo per gli artisti. Simondo descrive quel momento come “un innamoramento, una fascinazione intellettuale”.
Insieme a Simondo e Gallizio fonda il Laboratorio di esperienze immaginiste, un’emanazione diretta del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista (M.I.B.I.) fondato dallo stesso Jorn qualche anno prima. Il sodalizio artistico con Jorn e Gallizio continua e nel settembre 1956 i tre artisti organizzano ad Alba, insieme ad Elena Verrone, il Primo Congresso mondiale degli Artisti liberi sul tema “Le arti libere e le attività industriali”.
Nel 1957, in occasione del viaggio di nozze con Elena, il suo amico Simondo visita la casa di Asger ad Albissola per poi tornare a Cosio di Arroscia dove, tra una bottiglia di cosiate (il vino del luogo) e discussioni a tema artistico nasce l’Internazionale Situazionista (IS) e, tra i fondatori, oltre a Piero Simondo ed Elena Verrone, c’è anche il danese Jorn.
Nel 1961 anche Jorn, come Simondo ed Elena, Walter Olmo e Ralph Rumney, viene espulso dall’Internazionale Situazionista ma continuerà fino alla morte l’amicizia con Piero Simondo.
Nato ad Alba nel 1902. Si laurea in chimica nel 1924 a soli ventidue anni all’Università di Torino, la stessa dove Piero Simondo, trent’anni dopo, studierà chimica. Dopo dieci anni trascorsi a lavorare in farmacia diventa produttore di caramelle, erborista e poi, dopo aver avuto un ruolo importante tra i partigiani entra in Consiglio Comunale candidandosi nelle file della Democrazia Cristiana per poi diventare di fede comunista.
Era noto ad Alba per le sue idee rivoluzionarie per l’epoca come quella di donare agli zingari cacciati dal sindaco a metà anni Cinquanta un terreno di sua proprietà sulla riva del Tanaro. In questa occasione è l’artista Constant (esponente di CoBrA insieme a Jorn) ad accompagnare Gallizio in visita all’insediamento di zingari da cui trae ispirazione per il progetto “New Babylon”: una città utopica destinata all’homo ludens.
Ad Alba in occasione di una conferenza su Paul Klee conosce Piero Simondo con il quale inizia a sperimentare nel campo della pittura e della ceramica.
Nel 1954 conosce l’artista e ceramista danese Asger Jorn che in quel momento vive ad Albisola. Pinot lo incontra grazie a tre artisti albisolesi: Sandro Sciutto, Antonio Siri e Gigi Caldanzano. Questi ultimi sono stati invitati da Gallizio alla Fiera del Tartufo ad Alba e in quell’occasione raccontano all’ex farmacista le vicende del “danese geniale” di nome Asger Jorn. Ad Albisola Pinot Gallizio e Piero Simondo espongono insieme in una mostra nel retro del Bar Testa, allora luogo di ritrovo di tutti gli artisti di passaggio nel ponente ligure.
Così Pinot Gallizio, Asger Jorn e Piero Simondo entrano in profonda sintonia e ad Alba, nel giardino di casa Gallizio, fondano il Laboratorio di esperienze immaginiste legato al Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista (M.I.B.I.) fondato da Jorn qualche anno prima.
Nel settembre del 1956 i tre artisti aprono le porte del Primo Congresso Mondiale degli Artisti Liberi a tema “Le arti libere e le attività industriali”. E’ una settimana di discussioni, di litigi (Enrico Baj abbandona quasi immediatamente il Congresso), di degustazioni nelle cantine, di mostre, incontri. É il preludio della fondazione dell’Internazionale Situazionista a cui Gallizio prenderà parte l’estate successiva (1957).
Nel 1964 Gallizio muore improvvisamente a causa di un infarto mentre sta completando i lavori per la Biennale di Venezia.
Nasce ad Alba nel 1938. Frequenta il Conservatorio di Milano dove studia pianoforte e composizione; successivamente si trasferisce a Darmstadt dove studia con il maestro Stockhausen.
Ad Alba conosce Pinot Gallizio, farmacista prima ed artista poi, con il quale pensa di dar vita ad un nuovo strumento musicale: il thereminofono. Questo fu presentato a Torino durante una mostra di pittura industriale di Gallizio
Nel 1957 scrive “Verso una concezione della sperimentazione musicale” e nel 1975 scrive “La fine della preistoria musicale”.
Olmo con Piero Simondo, Elena Verrone, Michèle Bernstein, Guy Debord, Giuseppe Pinot Gallizio e Asger Jorn, fonda l’ Internazionale Situazionista (IS) nell’estate del 1957.
A seguito di un litigio con Guy Debord, sostenitore del fatto che la musica dovesse nascere da sola in maniera spontanea, Walter Olmo insieme a Piero Simondo e alla moglie Elena Verrone vengono espulsi dall’IS nel gennaio del 1958.
A seguito di questi contrasti Olmo, estremamente deluso dall’esperienza albese e cosiate, lascia la sua città natale per trasferirsi a Roma e poi a Frosinone dove insegna al conservatorio.
Avanguardie a Ponente è un progetto sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo tramite il bando "In Luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori".
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